Sant’Antioco a Ozieri: la chiesa e i suoi simboli misteriosi
Un visitatore attento, alla vista della chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, noterà spaventose sculture che sembrano prendere vita dalla dura pietra.
Quali simboli celano?
Perché mai un’architettura emblema di fede dovrebbe avere impressi, proprio al suo ingresso, simboli spaventosi?
Ecco le risposte.
Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, sculture misteriose
Si vede da lontano l’incantevole monumento, che dalla strada nuova che collega Sassari e Olbia, non può non calamitare l’attenzione.
A breve distanza si vede già il girotondo di taccole nere, che col loro canto, gracchiante, sembrano rivendicare una proprietà naturale.
I simboli spaventosi (solo alcuni), attendono il visitatore all’ingresso, e paiono uscire dalla facciata.
La Basilica di Sant’Antioco a Ozieri e la sua storia
Di chiese medievali la Sardegna è costellata, ma la Basilica di Ozieri, oltre a stupire per i suoi simboli, è avvolta da un fascino indescrivibile.
Si tratta di una delle chiese romaniche più grandi dell’isola, ed è documentata dal 1065 al 1503, tante furono le vicende che la videro coinvolta.
La prima struttura, che risale alla seconda metà dell’XI secolo, venne un dì incendiata, tanto da costringere il vescovo locale a trasferirsi nella vicina Ardara fino al restauro.
Lo stile architettonico risulta dal connubio romanico pisano, lombardo e francese, introdotto quest’ultimo in Sardegna dall‘ordine cistercense.
Ricorda a primo impatto la cattedrale gotica di Notre Dame (Parigi), proprio in ragione di alcune misteriose sculture.
A differenza dei gargoyle però (figure di demoni e animali presenti nel monumento parigino), quelle di Ozieri risultano discrete, ma non meno terrificanti.
Simboli spaventosi nel monumento di Ozieri
Facce digrignati, uomini dal volto spaurito: quali simboli celano le sculture di Ozieri?
Abbiano tratto le seguenti informazioni dal testo di Fernanda Poli (storica dell’arte) su Sardegna Medievale:
Il Fregio delle Cacce
Evoca la “foresta”: luogo temuto in quanto misconosciuto dall’uomo.
Per l’uomo medievale la foresta era per eccellenza la residenza del Maligno.
L’Homo Selvaticus
Era considerato uno spaventoso abitatore della foresta, eredità di antiche credenze per cui gli alberi fossero in grado di produrre essere umani.
La maschera fogliata acquista sempre valenze demoniache, perché rappresenta l’abilità del Diavolo di possedere ogni specie vivente.
Il Cinghiale/maiale
Fra le sculture dell’arcata centrale. Rentra anch’esso fra i simboli demoniaci.
Presenta orecchie appuntite e le desumibili zanne.
L’introduzione del tema della caccia al cinghiale nelle decorazioni medievali potrebbe risalire al salmo 79.14 “ exterminavit vineam aper de silva“:
La vigna è quella del Signore, il cighiale è il Diavolo, il cacciatore che lo abbatte è Cristo. (S. Settis. Iconografia dell’arte italiana, 1100-1500.
La capra/capro
La scultura si presenta con le tipiche corna piegate all’indietro.
Può alludere al peccato della Lussuria, o ai dannati dell’Apocalisse.
Uomo che regge il guinzaglio di un cane seguito da un toro/bufalo
La scena rappresenta quel che resta di una caccia.
Di nuovo, tornano nella Basilica di Ozieri i simboli dell’eterna lotta fra Bene e Male.
Donne e uomini dai volti digrignanti
Le teste umane maschili e femminili che paiono urlare dalla scultura alludono anch’esse al Male, con sfumature popolaresche.
Il vero significato dei simboli scultorei
L’ostentazione di simboli maligni, demoniaci o spaventosi sulla facciata della Basilica di Ozieri -come in altri monumenti dello stesso periodo- aveva la funzione di ammonire i fedeli.
Inserire figure terrificati all’ingresso era ritenuto il modo più efficace di combattere il Male, di tenerlo lontano dai luoghi di Dio, ma anche di scoraggiare i fedeli dal cedere alle passioni e alle lusinghe del demonio.
I significati contenuti in questo articolo sono solo alcuni dei tanti impressi nel monumento di Ozieri.
Per approfondire l’argomento, si consiglia di consultare i seguenti link:
Sant’Antioco di Bisarcio, La Cattedrale Romanica e i materiali costruttivi
Il Fregio dell’Apocalisse nel Sant’Antioco di Bisarcio
La decorazione sculturea del Sant’Antioco di Bisarcio: Nuovi dati per nuove attribuzioni
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