Don’t TouchMyChildren: il 21 marzo a Nuoro uniti per la tutela dell’infanzia
Il progetto Dont’Touch My Children crea un ponte internazionale fra Italia e Stati Uniti in cui l’arte fotografica diviene strumento espressivo di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, da abusi e soprusi. L’evento si terrà a Nuoro il prossimo 21 marzo (possibile rinvio dell’evento * in aggiornamento)
La tutela dell’infanzia in un ponte artistico INTERNAZIONALE
a Nuoro arriva Don’t Touch My Children
Tutelare i bambini sopra ogni altra cosa, proteggere la vita che cresce e che rappresenta il futuro di tutti. Porre fine alle violenze fisiche e morali cui ogni giorno, milioni di bambini nel mondo sono sottoposti in ambito famigliare, ma non esclusivamente.
Il progetto Dont’Touch My Children – tradotto letteralmente, “non toccate i miei bambini”– è stato ideato da Seb Falchi, artista fotografa residente a Monterey, in California, di origini sarde.
Creato in paternariato con l’artista di Fiber Art orunese Nietta Condemi De Felice, con la collaborazione del fotografo Roberto Strano, originario di Catania e residente a Caltagirone, Dont’Touch My Children crea per la seconda volta a distanza di tre anni uno dall’altro, un ponte artistico a livello internazionale fra Sardegna, Sicilia e California. Un ponte molto speciale, in cui l’arte diviene strumento espressivo della necessità, sempre più urgente, di tutela dell’infanzia, cosi’ come dell’adolescenza, da abusi e soprusi.
Seb non e’ alle prime armi con la creazione di iniziative ponte che uniscono gli artisti e gli intellettuali più sensibili, a livello internazionale su temi di natura sociale. Ne è esempio il precedente evento Dont’ Touch My Brain, dedicato alla denuncia sulla violenza di genere, organizzato sempre in collaborazione con l’artista di Fiber Art, Nietta Condemi De Felice.
Scandali, alienazione parentale e lesione dei diritti del bambino
-Intervista a Sebastiana Falchi-
«Don’t Touch My Children nasce per porre i riflettori sulle sofferenze dei bambini, anche alla luce del recente scandalo scoppiato a Bibbiano, in Italia, in cui i minori sono stati e sono ancora vittime di allontanamento dai loro genitori e dal tessuto affettivo familiare, nonni compresi.
A proposito di Bibbiano, non bisogna fare di tutta l’erba in fascio: non tutti devono essere colpevolizzati per colpa del gruppo ristretto di persone che ha sbagliato. Non tutta l’Italia è Bibbiano e non tutti i casi lo sono. Bisogna valutare i fatti caso per caso per chi lavora con onestà e responsabilità.
Resta il fatto però, che i minori devono sentire accanto entrambi i genitori e il sistema affettivo famigliare, salvo casi gravissimi accaduti e accertati di lesione dei diritti del bambino o quando vi è pericolo o sospetto concreto che questi vengano lesi.
I genitori devono essere i capisaldi di un legame armonico. Se vogliano litigare fra loro, lo facciano dietro le quinte e non imponendo al bimbo traumi che segneranno la sua crescita, e l’intera sua vita.
E’ possibile che nel 2020, con tutti gli strumenti e il personale specializzato di sostegno disponibile, che esista solo la soluzione rottura dei legami affettivi, indispensabili per la crescita di un bimbo?
Qualunque errore sia stato compiuto da un genitore, a patto sia stato effettivamente accertato che sia stato compiuto, questo ha bisogno di assistenza psicologica, conciliazione e mediazione, non di violenza.
Mi prendo tutta la responsabilità delle mie affermazioni: troppi genitori sono cresciuti in famiglie dove loro stessi sono stati oggetto di possesso, e non mai considerati individui aventi diritti.» riferisce Sebastiana.
L’evento del 21 marzo 2020 a Nuoro: PROGRAMMA
(possibile rinvio dell’evento * in aggiornamento)
Dont’ Touch My Children si svolgerà il 21 marzo prossimo nella città di Nuoro, ed è suddiviso in due atti.
Il primo atto, che si terrà al mattino, consiste in una performance artistico-ambientale: la stesura di un photo carpet composto dagli scatti di tutti i fotografi e fumettisti partecipanti all’iniziativa, italiani e stranieri.
Gli scatti riproducono i bambini in chiave ottimistica per dare un importante segnale per il futuro riguardo alla tutela del diritto all’infanzia e adolescenza.
La via principale, Corso Garibaldi, sarà invasa dai bambini delle scuole di Nuoro. Le insegnanti intratterranno i bambini con giochi tradizionali, colori e materiali didattici. La tecnologia invece, rappresentata da smartphone e tablet, è bandita dal progetto.
Altro focus importante -sottolinea Seb- è la dipendenza che i bambini hanno oggi dalla tecnologia. «I quotidiani dovrebbero pubblicare tutti i giorni gli studi scientifici fatti sui danni che la dipendenza da internet e dispositivi tecnologici sta facendo al cervello dei bambini, alla colona vertebrale, agli occhi. Il futuro, se non agiamo immediatamente, sarà’ un futuro popolato da individui in stile caverna di Platone.
Da macchine pericolose che, non avendo acquisito il dono dell’amore, del rispetto della vita, saranno mine vaganti pronte per esplodere e creare tragedie. Tutti i giorni in America un adolescente impugna un arma e si sfoga nelle scuole assassinando a sangue freddo come se fosse protagonista di un video gioco.
I video giochi educanti alla violenza bisogna vietarli, non possiamo dare in mano ai nostri bambini violenza pretendendo poi di averli sani e buoni, ma come fanno questi adulti a non usare un minimo di logica e buon senso, documentarsi? »
Saranno i bimbi ad aiutare a stendere il photo carpet assieme agli adulti, in segno di unione e speranza nel futuro. Il photo carpet sarà una sorta di tappetto artistico hollywoodiano pieno di sorrisi dei bambini.
«Voglio ringraziare tutti, a partire dalla cara Nietta, perché senza lei, la sua pazienza e indiscutibile esperienza nel campo artistico e del legame, non è’ un segno da niente se si occupa di tessitura, di telai vuoti da riempire di colore e gioia, la realizzazione di Dont’ Touch My Children non sarebbe stata possibile.
Si tratta di un evento auto finanziato. Tutti gli artisti hanno offerto non solo i loro occhi, ma anche un contribuito economico per sostenere le spese necessarie alla creazione pratica dell’iniziativa. Un modo per rafforzare il loro merito è l’inserimento – oltre i loro scatti nel tappeto artistico – del loro ritratto in un banner. Metterci la faccia e’ un alta dimostrazione di responsabilità’ sociale, prima che personale e professionale» sostiene Sebastiana.
Nuoro, culla di artisti e menti brillanti
Si è scelta la città di Nuoro perché possiamo considerarla per eccellenza madre barbaricina della cultura in Sardegna. «Nuoro e la Barbagia sono luoghi di adozione di grandi artisti, tra cui Nietta Condemi de Felice. Nuoro è la città che ha dato natali a Grazia Deledda cosi’ come a Ciusa Romagna, suocero di Nietta .
Sono luoghi ricchi di menti brillanti. Metropoli barbaricine colme di giovani creativi ma oppressi da ua politica distratta dai loro talenti e potenzialità artistico intellettuali. Un popolo appassionato che ha sempre aperto le porte allo straniero, al nuovo, ecco che le spalanca, tanto per iniziare, a fotografi americani, e riconferma agli immigrati come Seb.
La scelta del photo carpet invece è intimamente legata al messaggio che l’evento Dont’ Touch My Children vuole trasmettere al mondo. «Un tappeto di foto che ritraggono bambini sorridenti mentre giocano e vivono serenamente la propria infanzia è un grande imput contro le violenze e l’indifferenza che i bimbi subiscono ogni giorno in ogni angolo del mondo.
ll 21 marzo, a Dont’ Touch My Children parteciperà anche la Libreria Miele Amaro di Nuoro. Sul punto interviene ancora Seb : «Mi piacerebbe che, per il tempo della perfomance, la vetrina della libreria divenisse un luogo in cui i bambini possano leggere, scrivere e giocare.
Cosi i bimbi verranno fotografati con l’intento del “fermarli non più come oggetti protagonisti di transazioni economiche o vendicative, ma come bimbi che faranno loro il loro “mercato”. Bimbi in vetrina, alle prese con attività salutari e didattiche, è un messaggio per dire che i bambini devono essere educati alla lettura, alla conoscenza e non alla “transumanza” da un luogo all’altro.
Seb non parteciperà fisicamente all’evento di Nuoro se non in chiave virtuale con una diretta via Skype, per chiudere i lavori del convegno che si terra’ la sera nella camera di Commercio in Nuoro.
Intervista a Nietta Condemi De Felice, “tessere insieme il futuro dei ragazzi”
Nietta Condemi de felice fornisce qualche dettaglio in più sulla giornata del 21 marzo: «Dopo la stesura del photo carpet i bambini interagiranno con Gateano Marino, presso la libreria Mieleamaro, centro indiscusso di cultura e informazione. L’autore racconterà loro delle storie: ai ragazzi delle scuole medie narrerà le vicende di Leonardo da Vinci, ai i più piccoli invece favole e contenuti consoni alla loro età.»
Per Nietta, Dont’ Touch My Children rappresenta un evento in cui gli adulti “tessono assieme ai bambini e ai ragazzi il futuro”, un’iniziativa per sensibilizzare seriamente l’opinione pubblica sul tema del diritto all’infanzia e adolesenza. Diritto alla vita e felicità.
Nietta, attraverso la sua arte, si dedica da tempo ai bambini. Ha realizzato dei tappeti ludico-didattici, uno dei quali si trova presso la scuola Montessori, nel Nord Italia. Con questi tappeti i bambini, già in età prescolare, acquisiscono il senso di alto-basso-avanti e dietro, ma non solo.
I decori dei tappeti, tra cui casette e stradine con campi, sono di tipo tattile e adatti anche ai bambini non vedenti. Presentano superfici liscie, ruvide, cosicché anche un bimbo con problemi alla vista possa sfruttare l’immaginazione e visualizzare il mondo. Sempre presente laddove i diritti delle categorie vengono violati, trascurati.
Durante il secondo atto dell’evento, nel pomeriggio, presso la Camera di Commercio di Nuoro, si svolgerà un convegno con neuropsichiatri; avvocati; sociologi e rappresentati dell’UNICEF. Presenzierà anche il Sindaco di Nuoro, l’Assessore ai Servizi Sociali e la Responsabile Regionale della Tutela dall’Infanzia e dell’Adolscenza.
Intervista a Roberto Strano, “sensibilizziamo il Mondo intero”
A Dont’ Touch My Children non mancherà il grande fotografo siciliano Roberto Strano, artista molto sensibile alle tematiche dell’infanzia. Roberto ha lavorato diversi anni in Brasile scattando foto caratterizzate da grande carica espressiva, anche all’interno delle favelas.
«Condivido con Seb e Nietta l’esplosione di sentimenti positivi volti a tutelare i bambini, come anche la rabbia in quanto finora non è stato fatto abbastanza, nulla di realmente concreto per proteggerli dagli abusi e da ogni altra forma di violenza. Sono entusiasta di rappresentare la Sicilia all’evento e con gli altri fotografi abbraccio la voglia di fare, la creatività e la volontà di raccontare i l’infanzia con la fotografia.
Mi auguro che i media diano spazio a Dont’Touch My Children, ma sopratutto che il messaggio di sensibilizzazione raggiunga tutto il mondo.»
Seb – diplomata all’istituto magistrale – attualmente conclusi gli studi di fotografia analogica – studia psicologia e arte al Monterey Peninsula Campus.
Il suo focus professionale sarà l’utilizzo pratico dell’arte della fotografia non solo come strumento espressivo da tradurre dal paziente attraverso la lettura delle immagini, seguendo strade antiche come le macchie del dott. Rorschach, psichiatra freudiano, ma anche come mezzo, attraverso l’uso dell’analogico, di elaborazione del trauma del paziente.