Leggende: Eurania di Thalasai: la Giulietta di Sedilo

Quante storie nascondono le pietre di un nuraghe?

La nebbia di sabbia che si alza dopo la guerriglia, rivendicazioni fra marchesi e immancabili intrecci amorosi…dal sapore shakespeariano.

Questa leggenda è ambientata a Sedilo, fra le rovine della Giara di Thalasai, e riguarda una fanciulla di nome Eurania.

Il nome deriva dal greco (Ourania) e significa celeste, termine affine per significato al nome Diana. Una dea dunque, o somigliante ad essa secondo il racconto per bellezza e grazia, ricca di doti, fra cui il canto.

Se non avete mai sentito parlare di questa storia, ve la racconto!

Eurania, la Giulietta di Sedilo

comune di sedilo
Paesaggio rurale di Sedilo. Fonte: Sardegnaturismo.it

Eurania si dice fosse figlia del marchese di Thalasai, una ragazza dalla voce angelica, che ogni giorno si affacciava alla finestra e
intonava una melodia.

Tanto soave era quel canto, che come un richiamo giunse alle orecchie di Florindo, un povero garzone che niente aveva da offrire alla dolce figlia del marchese se non la struggente passione.

Ad ogni modo, le attenzioni di Florindo erano ricambiate, e non appena saputo che egli non poteva sposarla per la miseria in cui versava, Eurania si ammalò di tristezza.

Tentò di consolarla dedicandole ogni sera una canzone d’amore, e promettendole che sarebbe partito per l’Oriente in cerca di fortuna. Dopo 5 anni le promise, sarebbe tornato per farne sua sposa.

Dalla larga e profonda vallata che divide il nuraghe Thalasai da quello di Iloi, però, c’era un secondo uomo che aveva notato Eurania.

Era un marchese: un individuo sanguinario disposto a tutto pur di avere la fanciulla.

il nuraghe di sedilo
Il nuraghe Talasai. Fonte: La Sardegna verso l’Unesco

Eurania non ne voleva sentir parlare, perché il suo cuore era devoto a Florindo e voleva attenderne il suo ritorno: la sua vita in luogo della sua mano, l’aveva promessa a lui.

Fu così che il marchese di Iloi mosse guerra al padre di Eurania, una guerra che decimò la popolazione e le speranze della fanciulla, che piangeva ogni notte in preda alla disperazione.

Un giorno poco dopo l’alba Eurania fu costretta a fare i conti con il tempo, e si rese conto che 5 anni erano trascorsi, ma Florindo non tornava.

Decise allora di arrendersi al nobile nemico, passò il ruscello annunciando la notizia, e d’improvviso tutti smisero di
combattere e corsero a preparare il matrimonio. Durante i festeggiamenti la ragazza stava in disparte, finché nascondendosi dalla folla bevve un veleno per dimenticare la vita.

La gioia della festa di trasformò in sconcerto di fronte alla sua morte. Ma ecco che inaspettatamente, Florindo si fece largo fra la gente, e intonò una triste canzone d’amore per la sua Eurania.

Lei come per magia riaprì gli occhi per incontrare quelli del ragazzo, ma era troppo tardi: la pozione aveva fatto effetto. Eurania morì così fra le sue braccia, e del garzone non si seppe più nulla.

Solo tempo dopo, secondo la storia, la gente di Sedilo ritrovò vicino al nuraghe Thalasai il suo organetto fatto a pezzi e una croce d’onore.

Tutti immaginarono che se n’era andato dal dispiacere, per la perdita della sua amata.

Questa leggenda anche se triste, racconta di una Giulietta e di un Romeo nostrani, che si sono amati a tal punto da scegliere di morire insieme, piuttosto che vivere l’uno senza l’altra.

Pubblicato su LaDonnaSarda

Autrice: Eleonora D’Angelo

Immagine in evidenza: Skuola.net

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