Una curiosa leggenda sulla Sella del Diavolo, a Cagliari
Il Diavolo, sotto mentite spoglie, seguiva San Bernardo per mettere zizzania e rovinarne le opere pie.
Oggi vi presento due versioni di una leggenda avvincente ambientata sulla Sella del Diavolo a Cagliari, che fa da sfondo al mare cristallino del Poetto.
Nella storia che segue, sortilegi a parte, l’amore ha sempre la meglio, anche se il Diavolo purtroppo non si farà mai da parte.
Il Diavolo si mescola fra gli uomini, vuole oscurarne le virtù e rovinare rapporti.
Può diventare fumo o trasformarsi in animale, quando viene scoperto, come nella leggenda che vede protagonisti San Bernardo e il demonio in persona, sul promontorio della Sella del Diavolo nella bella città di Cagliari.
La civiltà greca e quella romana hanno influenzato ben poco la Sardegna dal punto di vista delle leggende popolari.
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La fantasia dei sardi si è infervorita soprattutto con l’avvento del Cristianesimo, e a Cagliari in particolare, molti luoghi cittadini sono serviti da sostegno a leggende tutte cristiane.
È qui che spuntano storie in cui le vicende di santi e diavoli si intrecciano con quelle umane: i santi erano avvertiti come validi protettori capaci di compiere ogni prodigio, mentre il Diavolo, dal canto suo, era sempre dietro l’angolo, abilissimo ad ingannare i più deboli.
Ma quale leggenda coinvolge il Diavolo e San Bernardo, sulla celebre Sella del Diavolo che fa da sfondo al Poetto?
Ve la racconto.
La leggenda della Sella del Diavolo in uno storico duello
Si narra che quando era giovane San Bernardo viveva a Cagliari con un amico un po’strano, che non si separava mai da lui per uno scopo preciso: era il demonio camuffato da umano che intendeva rovinare le opere del santo.
Un giorno Bernardo andò a visitare un uomo di Cagliari e si fece raccontare cosa affliggeva la sua famiglia.
La figlia di questo si frequentava con un ragazzo zoppo e orfano, i due facevano l’amore da tempo e volevano ufficializzare l’unione. Il padre però si opponeva, perché mai avrebbe voluto concedere sua figlia ad uno zoppo.
La fanciulla allora minacciò il suicidio e il genitore si trovò costretto ad acconsentire ad un incontro.
Il ragazzo claudicante, sapendo che Bernardo era uomo di cuore, gli chiese di fargli da babbo per la richiesta di matrimonio, e fu così che, accompagnato dal Diavolo, si presentò il giorno e l’ora stabilita nella casa natale della fanciulla.
Secondo la leggenda Bernardo iniziò a lodare le virtù del ragazzo, descrivendolo come buono, religioso e lavoratore instancabile, cercando di convincere il genitore che il difetto alla gamba non era poi così evidente.
Disse il Santo al padre: “Dovreste vederlo a lavoro nei campi…” ma fu interrotto dal Diavolo che aggiunse “…e striscia dietro a buoi!”.
Continuò Bernardo: “Pensate alla felicità di vostra figlia!” e il demonio: “…quando dovrà portarlo in braccio per fare le scale!”. Eppure il padre della fanciulla non ascoltò le male parole e decise infine di concedere il matrimonio.
I due giovani si sposarono ma Bernardo aveva capito che il suo amico nascondeva qualcosa, e sulla strada di casa i due discussero finché il Santo diede dell’incapace al diavolo e lo sfidò di mostragli cosa era capace di fare.
La leggenda vuole che a quel punto il Diavolo si trasformò in fuoco e poi in fumo e svelto svelto San Bernardo lo ripose in un fiasco gettandolo al largo del Poetto, sotto la Sella del Diavolo.
Si dice che da allora il demonio viva in fondo al mare e che quando qualcuno passa chiedendo di San Bernardo il Diavolo risponde: “Scope di forno!” (una credenza cagliaritana vuole che il Santo andasse a cercare una particolare erba per realizzare scope per pulire il forno.
L’espressione è diventata presto popolare: quando si fissa un appuntamento ma una persona non si presenta si dice: “a Bbernardu m asˋ bistu? Skǫvasˋ de vǫrru!”).
Autrice: Eleonora D’Angelo
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