Tradizioni di Seulo – Parte II° / Intervista a Vilma Ghiani

Eccoci tornati all’appuntamento con le tradizioni. L’itinerario fra le arti e la cultura di Seulo continua con un’interessante intervista a Vilma Ghiani, titolare di Su Tessìngiu, laboratorio tessile specializzato nella realizzazione di tappeti e altri elementi di arredo per la casa, borse e accessori di abbigliamento originali, rigorosamente realizzati a mano.

Vilma vanta un’autentica passione per la tessitura.

Spesso, attraverso le sue creazioni, racconta la storia della Barbagia di Seulo e dei suoi avi.

Esempi eccellenti della sua arte sono i tappeti “Due Anime” e “I Centenari” (o Blue Zone), di cui ci parla assieme ad altre curiosità sul suo rapporto con il mondo dell’artigianato.

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Vilma nasce nel 1964 a Ruinas, nell’Oristanese. Il papà, originario di Seulo, e la mamma, di Ruinas, si conobbero in Belgio, dove emigrarono per lavoro e dove sbocciò il loro grande amore.

Poi tornarono in Sardegna, dove aprirono un piccolo emporio, mentre la piccola Vilma cresceva. E assieme a lei cresceva anche una grande passione: quella per l’artigianato tessile.

Su Tessìngiu: la tessitura a Seulo raccontata da Vilma Ghiani

Vilma Ghiani tessitrice di Seulo
Vilma mentre lavora la telaio

Come nasce la tua passione per la tessitura?

L’amore per la tessitura me l’ha trasmesso mia madre. All’inizio è stata lei ad avvicinarsi a questa arte, quasi per caso. Poi però è diventata una vera passione. Da bambina la osservavo mentre lavorava al telaio con grande curiosità: mi dava pezzi di lana e un ferro per provare, e io rubavo con gli occhi, imparando a fare e disfare.

Quando hai iniziato a lavorare seriamente al telaio?

Ricordo che ero in età scolastica: avevo finito la terza media. Mi sono messa subito a lavorare nel laboratorio di mia madre, che a quell’epoca si trovava a Ruinas. Era un modo naturale per me di seguire quella che già sentivo essere una vocazione.

Poi ti sei trasferita a Seulo. Cosa ti ha portata lì?

A 18 anni mi sono sposata con un ragazzo di Seulo e mi sono trasferita in paese. È stato come tornare alle origini, in un certo senso, dato che mio padre era originario di Seulo. Ho avuto tre figli e, all’inizio degli anni ’90, ho ripreso seriamente a dedicarmi alla tessitura.

borsa realizzata dal laboratorio Su Tessingiu a Seulo
Modello di borsa firmato Su Tessìngiu

Come è nato il primo laboratorio?

Intorno al 1994-1995 ho iniziato a tessere con altre due signore di Seulo, ma inizialmente era ancora un hobby. Poi, nel 2002, abbiamo aperto un laboratorio vero e proprio: “Su Tessìngiu”. È stata un’avventura bellissima durata fino al 2014, quando la crisi ci ha costrette a chiudere.

Dopo la chiusura, ha mai pensato di smettere?

No, non ci siamo arrese. Siamo rimaste in due e abbiamo continuato a lavorare in una piccola casetta, sempre come hobbiste, spinte dalla passione e dal desiderio di non abbandonare la nostra arte.

Oggi, invece, gestisci una tua attività personale, giusto?

Sì. Nel 2021 ho fondato la mia ditta individuale, chiamata sempre “Su Tessìngiu”. È il mio modo di portare avanti una tradizione che sento profondamente mia, un legame con le mie radici e con tutto ciò che ho imparato da mia madre.

Vilam Ghiani lavora nel suo laboratorio tessile si Seulo Su Tessingiu
Vilma e la passione per la tessitura

Cosa rappresenta per te la tessitura?

Dopo la mia famiglia e i miei affetti, la tessitura è il mio mondo. Fa parte di me, ci sono cresciuta insieme. Non la considero un lavoro in senso stretto: mi ci immedesimo completamente, è qualcosa in cui esprimo me stessa, i messaggi che voglio trasmettere al mondo. Insomma, mi rende felice ogni giorno.

Quali materiali utilizzi per le tue creazioni?

Principalmente uso filati che poi si trasformano in vere e proprie opere. I materiali che impieghiamo di più sono lana, cotone e lino. Le materie prime arrivano tutte dalla Sardegna, dai nostri punti di riferimento per l’artigianato tessile sardo.

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Come descriveresti lo stile delle tue creazioni?

I miei disegni si ispirano principalmente alla tradizione sarda, con motivi classici che appartengono a tutto il patrimonio culturale dell’isola. Tuttavia, c’è stata un’evoluzione nel mio stile: ho iniziato a collaborare con designer e architetti, e da queste collaborazioni sono nate opere in cui abbiamo messo tutta la nostra fantasia e creatività. È un viaggio che parte dalla tradizione, ma che guarda anche al futuro.

tappeto realizzato da Su Tessingiu, laboratorio tessile di Seulo
Tappeto sardo artigianale colorato

Che tipo di clientela si rivolge a “Su Tessingiu”?

Lavoriamo principalmente con privati, e il passaparola è sempre stato il nostro strumento più potente. Con l’arrivo dei Social Network, il passaparola si è amplificato e ci contattano spesso da Facebook oppure sul nostro sito internet ufficiale Su Tessingiu. Inoltre, abbiamo dei punti vendita in Sardegna, ad Alghero e a Cagliari.

Com’è una tua giornata tipo al telaio?

La mia giornata inizia presto, alle 8 del mattino, e vado avanti fino a mezzogiorno. Lavorare ai tappeti richiede grande dedizione e costanza: bisogna rimanere concentrati al telaio per seguire ogni dettaglio del processo creativo.

Quali sono le creazioni a cui sei più legata?

Ce ne sono diverse, ognuna con una storia speciale.

Due Anime, tappeto artigianale realizzato da Vilma Ghiani a Seulo
“Due Anime”, opera tessile realizzata da Vilma

“Il Filo della Vita”

È un’opera simbolica, con il nostro logo che rappresenta un filo di lana che attraversa sfaccettature, nodi e curve. Questo filo racconta il nostro percorso artistico, che metaforicamente si sgroviglia fino a portare alla bellezza. Nella parte inferiore ci sono tutti i colori, a rappresentare la vita in tutte le sue sfumature.

“I Centenari” (Blue Zone)

Questo tappeto nasce dalla mia esperienza di dieci anni nell’amministrazione comunale. In quel periodo si parlava molto della Blue Zone, che indica le zone nel mondo con la più alta concentrazione di centenari, tra cui la Sardegna e, nel dettaglio, anche il nostro Comune di Seulo.

Mi sono appassionata al tema e ho creato un’opera-simbolo: i segni blu evocano i paesi coinvolti, il grafico nero richiama i risultati delle ricerche, mentre le linee color ecrù simboleggiano i centenari stessi.

“Due Anime”

È l’opera a cui sono più affezionata. Quando ho iniziato a lavorarla, non avevo un progetto preciso: è nata direttamente sul telaio, seguendo le emozioni del momento. Mentre la creavo, sentivo la presenza dei miei genitori accanto a me.

Alla fine, abbiamo aggiunto un filo marrone che unisce le due parti dell’arazzo. Quest’ultimo, simboleggia un legame profondo tra due anime. Il primo esemplare che ho realizzato non lo venderò mai: ha per me un valore personale immenso.

 

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