Zafferano sardo: origini, benefici e tradizioni

Sapevi che lo zafferano sardo fa bene alla salute, alla mente e alla libido?

Che in medicina popolare si usava come antidepressivo e afrodisiaco?

Scopri tutte le curiosità sullo zafferano in Sardegna:

Le origini, le proprietà, gli usi tradizionali e in cucina, le zone di produzione e dove si svolge la Sagra dello Zafferano sardo 2023!

Indice

  • Le Origini dello zafferano in Sardegna

 

  • Proprietà dello zafferano sardo

 

  • Dove si produce lo zafferano in Sardegna

 

  • Lo zafferano sardo nella cultura popolare

 

  • Ricette sarde a base di zafferano

 

  • La sagra dello zafferano in Sardegna

Le Origini dello Zafferano in Sardegna

zafferano sardegna
Informazioni sullo zafferano sardo

La coltivazione dello zafferano in Sardegna ha origini remote.

Risalirebbe, pare, ad un periodo successivo al 1600 a.C., quando la preziosa spezia venne importata nell’isola dai Fenici.

Tuttavia la coltura del crocco (Crocus sativus), risultato della selezione del Crocus cartwrightianus, si sviluppò in precedenza in Grecia, per la precisione nell’isola di Creta.

Un’antica tradizione greca narra che il Dio Mercurio, esercitandosi nel lancio del disco, colpì a morte l’amico Crocos. Per ricordalo in eterno colorò del suo sangue il fiore che ancora oggi ne porta il nome.

Si ritiene che la pianta dello zafferano fosse già abbastanza conosciuta nel Campidano in epoca romana. Lo attesterebbe un’iscrizione funeraria del I sec. d.C. rinvenuta a Cagliari, nella Grotta della Vipera, che recita:

“Dalle tue ceneri, o Pontilla, germoglino viole e gigli, e possa tu, così rivivere nelle foglie delle rose, dello zafferano profumato, dell’amaranto che non muore”.

Ad ogni modo, la storia entra in possesso della prima testimonianza scritta sullo zafferano sardo nel 1317 d.C., quando il porto di Cagliari mette su carta le norme che ne disciplinano l’esportazione in terraferma (si tratta del Breve Portus Kallaretani, regolamento del porto di Cagliari: il più antico esemplare noto di statuto portuale).

La lavorazione tradizionale, invece, si attesta attorno al 1500. È da allora che il celebre “oro rosso” della Sardegna inizia ad acquisire popolarità.

Nel corso del XIX secolo, l’uso dello zafferano si consolidò e si diffuse ulteriormente grazie agli impieghi più svariati di questa spezia, che spaziavano dalla cucina alla medicina fino all’uso nella tintura di tessuti come la seta e il cotone.

Proprietà dello Zafferano Sardo

cucchiaio di zafferano
Proprietà e benefici dello zafferano sardo

Quanti benefici in una sola spezia!

Le proprietà dello zafferano sono tante. Innanzitutto è ricco di sali minerali come fosforo e potassio, apporta all’organismo una buona dose di Vitamina C (che in autunno e in inverno non guasta mai) e vanta proprietà antiossidanti.

Inoltre fa bene al tratto gastrointestinale e giova all’umore grazie al safranale, un componente che a sua volta vanta proprietà antidiabetiche, antiulcera, anticonvulsivanti, antidepressive, cardioprotettive, antitumorali e anti-UV.

Lo zafferano sardo contiene parti elevate di crocina e crocetina, carotenoidi che donano alla spezia quel suo colore tipico, proteggono i vasi sanguigni e aumentano le capacità di apprendimento.

Per saperne di più leggi questo articolo interessante sulla chimica dello zafferano.

Dove si produce lo zafferano in Sardegna?

fiori di zafferano
Fiori di zafferano

Lo zafferano di Sardegna DOP si produce nei comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, situati nella provincia del Medio Campidano, dove il processo produttivo segue riti antichissimi.

Ancora oggi la terra viene arata secondo le tecniche di una volta e la coltura coinvolge l’intera popolazione, in particolare le donne, depositarie delle tecniche tramandate da generazioni.

All’alba ci si dedica alla raccolta dei fiori, che si dispongono con molta cura nelle ceste in strati sottili, stando attenti a non comprimerli.

Dopodiché inizia un lavoro meticoloso e rigorosamente artigianale, di apertura dei petali per separare gli stimmi, che si umettano delicatamente con le dita unte di olio.

Si attende poi l’essiccazione con esposizione a temperature non superiori a 45° (molto spesso alla luce naturale del sole).

Lo zafferano sardo nella cultura popolare

Oltre che in qualità di cosmetico, come condimento e medicinale, nella cultura popolare sarda lo zafferano si utilizza per tingere la banda facciale di seta (su liònzu) dell’abito tradizionale femminile di Orgosolo.

La medicina popolare, invece, impiega da tempo questa spezia come sedativo, espettorante e afrodisiaco.

Che lo zafferano faccia bene alla libido, infatti, lo ha confermato la scienza. In tal senso è considerata anche “la spezia dell’amore”, poiché agendo sulle ghiandole surrenali, stimola l’adrenalina e il cortisolo che tonificano proprio la sfera sessuale.

Ricette sarde a base di zafferano

Come pianta tintoria, lo zafferano si impiega nella preparazione di paste alimentari, dolci (le pardulas ad esempio o le torte di ricotta), formaggi e liquori.

È un ingrediente immancabile in alcune ricette della famosa fregola, nei malloreddus alla campidanese, nei risotti e nel ripieno dei ravioli.

Ottimo anche aggiunto al ragù di salsiccia, nella pasta con le sarde e in tante altre ricette gustose.

La sagra dello Zafferano in Sardegna

La sagra dello zafferano in Sardegna si svolge nei principali comuni di produzione.

A Turri la sagra si tiene i primi giorni di Novembre (quest’anno si è svolta il 5), mentre il prossimo 12 Novembre potete partecipare alla Sagra dello Zafferano di Villanovafranca 2023. Il 19 Novembre invece si svolgerà la Sagra dello Zafferano di San Gavino Monreale 2023.

Per un weekend alla scoperta dell’oro rosso puoi alloggiare qui:

Approfondisci la storia e le tradizioni legate allo zafferano sardo nella scheda realizzata da Sardegnaagricoltura.it: link al pdf

L’agroalimentare a marchio di qualità: Zafferano di Sardegna.

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